Fondo pensione cosa fare in caso di contributi non dedotti

Fondo pensione: cosa fare in caso di contributi non dedotti

05 Dic 2024
Scritto da Redazione Previdenza Cooperativa
Fondo pensione cosa fare in caso di contributi non dedotti

Chi sceglie di aderire a un fondo pensione può beneficiare di vantaggi fiscali, tra cui la possibilità di dedurre dal reddito imponibile i contributi versati entro un limite annuo pari a 5.164,57 euro. 

Ma cosa succede ai contributi che superano questo limite e che non possono essere dedotti?  

In questo articolo descriveremo come funziona la deduzione fiscale dei contributi, evidenziando i versamenti da considerare per usufruire di questo beneficio.  

Vedremo poi quale trattamento fiscale viene applicato ai contributi non dedotti annualmente e come ottenere l’esenzione fiscale sugli importi versati al momento della prestazione.  

Ci concentreremo successivamente sugli aspetti pratici, partendo dalla corretta identificazione degli importi non dedotti nella dichiarazione dei redditi o nella certificazione unica.  

Infine, illustreremo la procedura per comunicare questi importi a Previdenza Cooperativa, che offre agli aderenti la possibilità di farlo sia online sia in formato cartaceo.

Cosa sono i contributi al fondo pensione non dedotti?

La possibilità di dedurre i contributi versati fino al limite annuo di 5.164,57 euro è uno dei principali vantaggi fiscali offerti dai fondi pensione

Vediamo ora quali contributi è possibile dedurre dal reddito imponibile e come si sommano per determinare se si supera o meno il limite stabilito: 

  • i contributi del lavoratore, calcolati come percentuale sullo stipendio e prelevati direttamente in busta paga;
  • i contributi del datore di lavoro, che vengono riconosciuti se l’aderente attiva un versamento a proprio carico;
  • i versamenti volontari dell’aderente, che può effettuare in qualsiasi momento e per importi variabili in base alle proprie disponibilità finanziarie;  
  • i versamenti a favore di un familiare fiscalmente a carico, qualora l’aderente decida di iscrivere un familiare al fondo pensione.  

In pratica, l’unico versamento escluso dalla deduzione è quello relativo al TFR, poiché segue un regime fiscale differente.

Cosa succede ai contributi non dedotti?

Vediamo cosa succede se i versamenti annui superano il limite massimo di deducibilità fiscale. In questo caso, l’esenzione fiscale resta valida, ma il beneficio viene “posticipato” al momento dell’erogazione della prestazione pensionistica: i contributi non dedotti si accumulano, anno dopo anno, e non saranno tassati quando l’aderente inizierà a percepire la pensione integrativa.  

Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione! Per godere del beneficio fiscale anche sugli importi eccedenti il limite sopra menzionato, è necessario comunicare annualmente al fondo pensione l’importo esatto dei contributi non dedotti.  

Questa comunicazione deve avvenire entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è stato effettuato il versamento, poiché:

  • bisogna attendere la dichiarazione dei redditi per determinare con precisione l’importo non dedotto;
  • le dichiarazioni dei redditi per un determinato anno vengono presentate nell’anno successivo (quindi, la dichiarazione dei redditi relativa al 2023 viene presentata nel 2024).  

La comunicazione al fondo è cruciale, perché se non viene fatta entro la scadenza del 31/12, l’aderente perde il diritto all’esenzione fiscale su quella somma quando richiederà la prestazione pensionistica.

Dove trovare l’importo dei contributi non dedotti

Poiché spetta all’aderente comunicare l’importo non dedotto al proprio fondo pensione, è importante sapere dove trovare esattamente la cifra da indicare a fine anno.  

La somma dei contributi non dedotti può essere individuata nei seguenti documenti, a seconda della modalità di dichiarazione scelta:  

  • se si utilizza il Modello 730, gli importi dedotti e non dedotti sono riportati nei righi da E27 a E30;  
  • se non viene presentata la dichiarazione dei redditi, l’importo si trova nella casella 413 della Certificazione Unica rilasciata dal datore di lavoro.  

Infine, oltre ai dati forniti dal datore di lavoro relativi ai contributi prelevati direttamente in busta paga e a quelli aggiuntivi dell’azienda, è importante ricordare di includere anche tutti i contributi volontari versati tramite bonifico, sia per sé che per i familiari a carico iscritti al fondo pensione.

Come comunicare i contributi non dedotti a Previdenza Cooperativa

Come anticipato, Previdenza Cooperativa offre agli iscritti due modalità per comunicare l’importo dei contributi non dedotti:

  1. Online: accedendo all’Area Riservata con le credenziali SPID, si può selezionare la voce di menu “Contribuzione” e inserire l’importo dei contributi non dedotti per l’anno di riferimento;
  2. Cartaceo: scaricando il modulo “Comunicazione dei Contributi non dedotti”, che va compilato, firmato e inviato insieme a una copia di un documento di identità valido e del codice fiscale. L’invio può avvenire per posta a Previdenza Cooperativa – Via C.B. Piazza, 8, 00161 Roma, oppure via PEC a previdenzacooperativa@pec.it.

La comunicazione dei contributi non dedotti non prevede costi aggiuntivi da parte di Previdenza Cooperativa.

Ricordiamo, di nuovo, che la comunicazione deve essere effettuata entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello nel quale sono stati effettuati i versamenti non dedotti. Se invece l’aderente ha maturato il diritto alla prestazione pensionistica prima di questa data, la comunicazione va fatta contestualmente alla richiesta della prestazione.

Per approfondire questo tema consigliamo di consultare la pagina del nostro sito dedicata alla contribuzione.

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota Informativa.

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